Gesù è risuscitato dai morti? (3 di 3)

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Terza e ultima parte dell'articolo 'Gesù è risuscitato dai morti?'. Le parti precedenti: prima e seconda.

Gesù è risuscitato dai morti?

I discepoli avevano allucinazioni?

Ci sono persone che pensano ancora di vedere un Elvis grasso, con i capelli grigi, saettare dentro un Dunkin Donuts [catena di caffè/pasticcerie USA]. E poi ci sono quelli che credono di avere trascorso la notte con gli alieni nella nave madre, sottoposti a test indicibili. A volte certe persone possono ‘vedere’ cose che vogliono vedere, cose che non sono reali. Ed è per questo che alcuni hanno sostenuto che i discepoli erano così sconvolti dalla crocifissione che il loro desiderio di vedere Gesù vivo ha causato allucinazioni di massa. È plausibile?

Allo psicologo Gary Collins, ex presidente della American Association of Christian Counselors, è stato chiesto se le allucinazioni possono spiegare il cambio radicale di comportamento dei discepoli. Collins ha osservato: "Le allucinazioni sono singoli casi. Per sua natura, solo una persona può avere una data allucinazione alla volta. Di certo non sono qualcosa che può essere visto da un gruppo di persone" [33].

Le allucinazioni non sono nemmeno una possibilità remota, secondo lo psicologo Thomas J. Thorburn: "È assolutamente inconcepibile che ... cinquecento persone, di media sanità di mente ... possano sperimentare tutti i tipi di impressioni sensoriali, visive, uditive, tattili, e che tutte queste … esperienze poggino interamente su ... allucinazioni" [34].

Inoltre, nella psicologia delle allucinazioni, la persona dovrebbe essere in uno stato d'animo in cui desidera vedere quella persona che la sua mente inventa. Due guide importanti della chiesa primitiva, Giacomo e Paolo, hanno entrambi dichiarato con forza di aver incontrato un Gesù risorto, non aspettandosi, né sperando di ricevere del piacere. L'apostolo Paolo, infatti, guidava le prime persecuzioni ai cristiani, e la sua conversione rimane inspiegabile, tranne che per la sua stessa testimonianza che Gesù gli è apparso, risorto.

La teoria delle allucinazioni, quindi, sembra essere un altro vicolo cieco. Cos'altro potrebbe spiegare la risurrezione?

 

Dalla menzogna alla leggenda

Alcuni scettici non convinti attribuiscono la storia della risurrezione a una leggenda che ha avuto inizio con una o più persone che hanno mentito o pensavano di aver visto Gesù risorto. Nel corso del tempo, la leggenda sarebbe cresciuta ed è stata abbellita mentre veniva trasmessa.

In superficie questo sembra uno scenario plausibile. Ma ci sono tre grandi problemi in questa teoria.

  1. Primo, le leggende semplicemente non si sviluppano mentre più testimoni oculari sono vivi per confutarle. Uno storico della Roma antica e della Grecia, A. N. Sherwin-White, ha sostenuto che la notizia della risurrezione si diffuse troppo presto e troppo in fretta per poter essere stata una leggenda [35].
  2. Secondo, le leggende si sviluppano dalla tradizione orale e non sono incluse in documenti storici contemporanei che possono essere verificati. Eppure i vangeli sono stati scritti nei primi trent’anni dopo la risurrezione [36].
  3. Terzo, la teoria della leggenda non spiega in modo adeguato né il fatto del sepolcro vuoto, né la convinzione degli apostoli, storicamente verificata, che Gesù era vivo [37].

Pertanto, la teoria della leggenda non sembra reggere meglio di altri tentativi di spiegare questa straordinaria affermazione. Inoltre, la relazione sulla risurrezione di Gesù Cristo ha realmente alterato la storia, a cominciare dall'impero romano. Come potrebbe una leggenda avere un impatto storico così grande in un periodo così breve di tempo?

 

Perché il cristianesimo ha vinto?

Morison era sconcertato dal fatto che "un piccolo movimento insignificante è riuscito a prevalere sulla presa astuta della classe dirigente ebraica, così come sulla potenza di Roma". Perché ha vinto, pur con tutte quelle probabilità contrarie?

Egli scrisse: "In venti anni, le affermazioni di questi contadini Galilei hanno distrutto la chiesa ebraica ... In meno di cinquant'anni hanno cominciato a minacciare la pace dell'impero romano. Quando abbiamo detto tutto quello che si può dire ... ci troviamo di fronte al mistero più grande di tutti: perché ha vinto?" [38].

A dirla tutta, se non c’era la risurrezione, il cristianesimo avrebbe dovuto morire ai piedi della croce, quando i discepoli sono fuggiti temendo per la loro vita. Ma gli apostoli sono andati avanti, fondando un movimento cristiano crescente.

J.N.D. Anderson ha scritto: "Pensa dell'assurdità psicologica di immaginare un piccolo gruppo di codardi, sconfitti, un giorno rannicchiati in una stanza nascosta, e qualche giorno dopo trasformati in una compagnia che nessuna persecuzione poteva far tacere, e quindi tentare di attribuire questo cambiamento drastico a niente di più convincente di una misera fabbricazione ... Ciò semplicemente non avrebbe senso" [39].

 

Una conclusione sorprendente

Con mito, allucinazioni e autopsia difettosa esclusi, con l’evidenza incontrovertibile di una tomba vuota, con un corpo consistente di testimoni oculari della sua ricomparsa, e con la trasformazione inspiegabile e l'impatto sul mondo di chi sosteneva di averlo visto, Morison si convinse che il suo pregiudizio preconcetto contro la risurrezione di Gesù Cristo era sbagliato. Ha iniziato a scrivere un libro diverso dal titolo ‘Chi ha spostato la pietra?’ per dettagliare le sue nuove conclusioni. Morison semplicemente ha seguito la scia delle prove, indizio per indizio, fino a quando gli è sembrata chiaro la verità del caso. La sua sorpresa è stata che le prove lo hanno portato a credere nella risurrezione.

Nel suo primo capitolo ("Il libro che si è rifiutato di essere scritto") questo ex scettico ha spiegato come le prove lo avessero convinto che la resurrezione di Gesù è stato un evento storico reale: "È stato come se un uomo che si proponeva di attraversare una foresta attraverso un sentiero familiare e ben battuto, ne venisse fuori all'improvviso dove non si aspettava di uscire" [40].

Morison non è il solo. Innumerevoli altri scettici hanno esaminato le prove della risurrezione di Gesù, e l’hanno accettata come il fatto più sorprendente di tutta la storia umana. Anche C. S. Lewis, che una volta aveva anche dubitato dell'esistenza di Gesù, è stato convinto dalle prove della sua risurrezione. Egli scrive: "È accaduta una cosa perfettamente nuova nella storia dell'universo. Cristo aveva sconfitto la morte. La porta, che era sempre rimasta bloccata, per la prima volta è stata costretta ad aprirsi" [41].

Prendiamo in considerazione solo un ultimo scettico che è stato convinto dalle prove.

 

Un professore stordito

Uno di quelli che originariamente pensavano che la risurrezione fosse semplicemente un mito, per poi invertire la sua posizione come Morison, era uno dei giuristi più importanti del mondo, il dottor Simon Greenleaf. Greenleaf ha contribuito a mettere in piedi la Facoltà di Legge di Harvard. Ha scritto i tre volumi del capolavoro legale ‘Trattato sulla Legge dell’Evidenza’, che è stato definito la "singola massima autorità in tutta la letteratura della procedura legale" [42]. Il sistema giudiziario degli Stati Uniti si basa ancora oggi sulle regole di prova stabilite da Greenleaf.

Mentre insegnava legge ad Harvard, il professor Greenleaf ha dichiarato alla sua classe che la risurrezione di Gesù Cristo era semplicemente una leggenda. Come ateo, pensò che i miracoli fossero impossibili. In una discussione, tre dei suoi studenti di legge lo hanno sfidato ad applicare le sue regole di prova acclamate al resoconto della risurrezione.

Dopo molte sollecitazioni, Greenleaf ha accettato la sfida dei suoi studenti e ha iniziato un'indagine sulle evidenze. Concentrando la sua brillante mente legale sui fatti della storia, Greenleaf ha tentato di dimostrare che il racconto della risurrezione era falso.

Eppure, più Greenleaf indagava sulla storia, più era stordito dalle prove potenti a sostegno delle asserzioni che Gesù era davvero risorto dalla tomba. Lo scetticismo di Greenleaf era stato sfidato da un evento che aveva cambiato il corso della storia umana.

Greenleaf non è riuscito a spiegare molti cambiamenti drammatici che hanno avuto luogo poco dopo la morte di Gesù, il più sconcertante è il comportamento dei discepoli. Non erano solo uno o due discepoli che insistevano che Gesù era risorto; erano tutti. Applicando le proprie regole di prova ai fatti, Greenleaf è arrivato al suo verdetto.

Con un capovolgimento sconvolgente della sua posizione, Greenleaf ha accettato la resurrezione di Gesù come la migliore spiegazione degli eventi che hanno avuto luogo subito dopo la sua crocifissione. Per questo brillante studioso legale ed ex ateo, sarebbe stato impossibile per i discepoli persistere nella convinzione che Gesù era risorto se non avessero realmente visto il Cristo risorto [43].

Nel suo libro ‘La Testimonianza degli Evangelisti’, Greenleaf documenta le prove che gli hanno fatto cambiare idea. Nella sua conclusione, egli sfida coloro che cercano la verità sulla risurrezione a esaminare imparzialmente le prove.

Greenleaf era così convinto dalle evidenze che è diventato un cristiano impegnato. Egli credeva che ogni persona imparziale che esamina onestamente le prove, come in un tribunale di diritto, non può che arrivare alla sua conclusione: che Gesù Cristo è veramente risorto [44].

Ma la risurrezione di Gesù Cristo fa sorgere la domanda: che cosa ha a che fare con la mia vita il fatto che Gesù ha sconfitto la morte? La risposta a questa domanda è proprio la sostanza del cristianesimo del Nuovo Testamento.

 

Gesù ha detto cosa succede dopo la morte?

Se Gesù è veramente risuscitato dai morti, allora lui solo deve sapere quello che c’è dall’altra parte. Cosa ha detto Gesù sul senso della vita e sul nostro futuro?

 

 


Riferimenti:

  1. Gary Collins citato in Strobel, 238.
  2. Thomas James Thorburn, The Resurrection Narratives and Modern Criticism (London: Kegan Paul, Trench, Trubner & Co., Ltd., 1910.), 158, 159.
  3. Sherwin-White, Roman Society, 190.
  4. Habermas and Licona, 85.
  5. Habermas and Licona, 87.
  6. Morison, 115.
  7. J. N. D. Anderson, “The Resurrection of Jesus Christ”, Christianity Today,12. April, 1968.
  8. Morison, 9.
  9. C. S. Lewis, God in the Dock (Grand Rapids, MI: Eerdmans, 2000 ), 159.
  10. Simon Greenleaf, The Testimony of the Evangelists Examined by the Rules of Evidence Administered in Courts of Justice (1874; reprint, Grand Rapids, MI: Kregel, 1995), back cover.
  11. Ibid., 32.
  12. Ibid., back cover.

 

 


Fonte: Y-Jesus.com (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

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