San Pio X e la separazione tra chiesa e stato

Opinioni & Notizie su Pio X
Anche in ambito americano, la separazione tra chiesa e stato non è proprio così venerata (ironia) come alcuni liberali vorrebbero farci credere.

Cartolina con dedica

"È una tesi assolutamente falsa, un errore pericolosissimo, pensare che bisogna separare lo Stato dalla Chiesa" - San Pio X, Vehementer Nos, 1906


Poco più di un decennio prima dell'elevazione al papato del cardinale Giuseppe Sarto, la trasformazione della Francia dal regno cattolico allo stato-nazione secolare era stata contrassegnata dall'erezione della Torre Eiffel. Nel 1889 la torre era molto controversa, dedicata così com'era alla rivoluzione francese e al razionalismo dell'illuminazione. Fu ampiamente percepita e denunciata tra i devoti cattolici francesi come una nuova torre di Babele, il simbolo più visibile di una campagna a lungo termine contro l'identità cattolica francese.


Questa campagna sarebbe stata successivamente denunciata da Pio X in Vehementer Nos. Dalla reintroduzione del 'diritto al divorzio' della Rivoluzione francese al cambiamento dei giuramenti d'ufficio, il governo francese stava spogliando la Francia della sua eredità cattolica, e Pio X si lamentava così con i suoi vescovi:

"Avete visto violare la santità e l'inviolabilità del matrimonio cristiano con disposizioni legislative formalmente in contraddizione con esse; laicizzare le scuole e gli ospedali; strappare i chierici ai loro studi e alla disciplina ecclesiastica per costringerli al servizio militare; disperdere e spogliare le congregazioni religiose e ridurre la maggior parte dei loro membri all'estrema miseria. Poi sono sopravvenute altre misure legali che voi tutti conoscete: fu abrogata la legge che ordinava delle preghiere pubbliche al principio di ogni sessione parlamentare e giudiziaria; furono soppressi i tradizionali segni di lutto a bordo delle navi il Venerdì Santo; eliminato dal giuramento giudiziario ciò che gli dava il carattere religioso; bandito dai tribunali, dalle scuole, dall'armata, dalla marina, infine da tutte le istituzioni pubbliche, ogni atto o simbolo che potesse in qualche modo ricordare la religione.


Questa lunga serie di abusi sarebbe culminata nella legge di separazione francese del 1905, che abrogò il vecchii concordato napoleonico tra la chiesa e il governo francese; fu questa legge che spinse Pio X a emettere la sua enciclica indignata.


Per la maggior parte degli americani, anche cattolici, la separazione tra chiesa e stato è un ideale così evidente che qualsiasi condanna di essa può sembrare ripugnante, equivalente alla chiamata a riprendere la guerra dei trent'anni e a bruciare gli eretici.


Certamente una distinzione deve essere fatta tra nazioni come la Francia, intrisa di un'antica eredità cattolica e l'America, che è emersa da un ambiente storico molto diverso. Sia praticamente che moralmente, una cosa è preservare o addirittura ripristinare un sistema cattolico secolare, e un altro chiedere l'imposizione di uno stato confessionale cattolico in piena regola a una popolazione di protestanti in un paese fondato da antenati protestanti.


Allo stesso tempo, una separazione assoluta tra religione e governo ha conseguenze che dovrebbero essere inquietanti per i protestanti e i non credenti di mentalità aperta, non meno che per i cattolici. Perché non è chiaro come un qualsiasi valore umano possa essere completamente districato dalle basi religiose.


Perché dovrebbero esserci dei divieti contro gli atti sessuali pubblici, ad esempio, escludendo una comprensione profonda e implicitamente religiosa del significato della sessualità? Mettendo da parte il problema del 'matrimonio' gay, quale possibile giustificazione può avere un governo per privilegiare le coppie sposate sugli individui? Per definizione, come può un giuramento d'ufficio essere sacro senza almeno qualche accenno di religione?


Come hanno ammesso più atei onesti, anche il concetto stesso di dignità umana deriva da una coscienza religiosa. Nonostante i tentativi contorti di Kant di costruire un'etica senza né legge naturale né Dio, nel tempo l'agnosticismo sull'essere supremo porta inevitabilmente all'agnosticismo sugli esseri creati. L'esempio recente più famoso di questo agnosticismo si riflette nella riluttanza delle persone istruite a dire alcunché di cosa è una donna.


Anche nell'ambito americano, la separazione tra chiesa e stato non è davvero così venerata (ironia) come vorrebbero farci credere alcuni liberali. La famosa clausola di fondazione del Primo Emendamento ("Il Congresso non deve emettere una legge riguardo a una affermazione religiosa") è evidentemente diretta a un ramo del governo federale.


Non dice nulla sulle chiese stabilite presenti nei diversi piccoli stati degli USA al momento della fondazione americana. Ordinanze locali che chiudono le attività al sabato (ebraico), preghiera nelle scuole statali, regolamenti municipali riguardanti la pornografia, distinzioni tra contee 'bagnate' e 'asciutte' (=permettono o no la vendita di alcolici): queste e altre misure informate religiosamente hanno svolto ruoli di spicco nella vita americana, almeno fino a poco tempo fa.


L'ipotesi non esaminata, che ciò che il Congresso non può fare, nessun'altra autorità può fare, non si basa su nulla tranne il pregiudizio altrettanto non esaminato dell'élite liberale a favore del governo centralizzato. Lungi dall'essere aliena, la rappresentazione pubblica di interessi religiosi è parte integrante della tradizione americana, anche se a livello statale e locale.


Vale la pena sottolineare che lo stesso Pio X non era il teocratico che alcuni detrattori e sostenitori potevano considerare, e che difficilmente chiedeva una barriera invalicabile di inimicizia tra cattolici e loro vicini non cattolici. Continuando gli insegnamenti di Leone XIII sulla difesa delle classi lavorative, ad esempio, Pio X ha chiarito che:

"i cattolici, nei loro sforzi per migliorare le condizioni di vita dei lavoratori, per una distribuzione più equa dei salari e altri vantaggi giustificati, hanno il diritto, a condizione che lo esercitino con la dovuta cautela, di collaborare con i non cattolici per il bene comune".


Quindi esiste qualche possibilità di cooperazione tra cattolici, protestanti e altri, poiché esiste un terreno comune che si estende proprio fino a dove qualsiasi non-cattolico è in grado di riconoscere come 'bene comune'.


Forse l'unica persona con cui il cattolico non può mai lavorare in modo efficace è il modernista militante agnostico. A proposito del modernismo Pio X ha scritto in Pascendi Dominici Gregis:

"Secondo questo insegnamento, la ragione umana è ristretta interamente entro il campo dei fenomeni, che è quanto dire di quel che apparisce e nel modo in che apparisce: non diritto, non facoltà naturale le concedono di passare più oltre. Per lo che non è dato a lei d'innalzarsi a Dio, né di conoscerne l'esistenza, sia pure per intromessa delle cose visibili".


Giusto per essere chiari, non è la testardaggine o il bigottismo a impedire al cattolico di cooperare in modo significativo con il modernista nella ricerca del bene comune; piuttosto, una fruttuosa cooperazione è semplicemente impedita da una questione di principio, grazie all'affermazione del modernista che nessuno può avere la minima idea di quale sia il bene comune. L'inanità e l'apparente insolubilità delle controversie contemporanee derivano da tentativi ipocriti di eludere, coprire e offuscare le implicazioni dell'agnosticismo radicale.


In occasione della sua festa del 21 agosto, è opportuno riconoscere quanto fosse portentoso di pontificato di Pio X. È stato l'ultimo papa a vivere in quello che poteva essere facilmente riconosciuto come Mondo Cristiano, dopo tutto. Il suo papato iniziò per l'intervento dell'imperatore d'Asburgo, che aveva posto il veto a un altro candidato; finì quando Pio X morì nell'agosto del 1914, poco dopo che l'Austria dichiarò guerra alla Serbia.


In altre parole, il suo pontificato è stato reso possibile da un ufficio che sarebbe stato demolito, insieme all'ultimo potere del mondo cattolico, nel corso di una guerra senza precedenti e disastrosa che molti studiosi hanno caratterizzato come un atto di suicidio della civiltà.


Come molti lettori sanno, l'amarezza, le rivoluzioni e gli ulteriori spargimenti di sangue che hanno seguito la Grande Guerra hanno contribuito a sancire come dogma pubblico proprio il modernismo che Pio X ha cercato di evitare. Oggi, la questione non è più come impedire l'ascesa del modernismo, ma come convivere con esso.

 

 

 


Fonte: Jerry Salyer in Catholic World Report (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

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