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Giornata del Seminario: alla scuola di Gesù, maestro d'umanità

Seminario TV con il Vescovo Tomasi

Per la prima volta da nuovo Vescovo posso indirizzarvi alcune riflessioni in occasione dell’annuale giornata del Seminario. Per chi ha a che fare con queste giornate, è l’occasione per mettere al centro tale realtà, per presentarsi a tutta la Diocesi, per raccontarsi, e anche per riflettere e fare un poco il punto sulla situazione: dove siamo arrivati, dove vorremmo andare. Per chi viene invitato all’incontro - per le comunità cristiane, e per ciascun fedele, e per chi anche solo per caso e per un attimo si sente interpellato - è il momento di ricordarsi dell’esistenza di quella realtà, del suo significato, della sua importanza per la vita della Diocesi. Potrebbe essere un momento formale - vissuto soltanto perché si deve farlo - ma io mi auguro davvero e di tutto cuore che non sia mai così, in particolare proprio per quanto riguarda il nostro Seminario che merita, davvero, tutta la nostra attenzione, la nostra simpatia, il nostro sostegno, la nostra preghiera.

Si respira un’aria buona in Seminario, a Treviso. L’ho colta subito, venendo da fuori nella nostra Diocesi. Non ci sono più i numeri di seminaristi cui si era abituati in passato, può darsi. Ma l’atmosfera nelle sue varie comunità è quella di un’esperienza umana e cristiana seria e gioiosa al tempo stesso. Seria, perché fare i conti assieme ad altri con la risposta da dare ad una chiamata richiede impegno, perseveranza, onestà e anche fatica: non è facile giungere alla conoscenza di sé, delle proprie capacità e dei propri limiti, ascoltando i tanti inviti rivolti dalla Parola di Dio e dalla storia degli uomini. Più semplice sarebbe vivacchiare e fare come fanno tanti, seguire la corrente. In Seminario ci sono dei giovani che hanno scoperto che vale la pena di darsi da fare e mettersi alla prova per chiarire i contorni del sogno che li abita e li attrae, per misurare le proprie forze sulla forma che intendono dare alla propria vita.

In tal modo essi scoprono la gioia del vivere insieme, del camminare con il passo di una comunità che si confronta con il modello e con la presenza viva del Signore che per loro non è più solo un nome o un’idea, ma una persona viva che li incontra nelle normali giornate di studio e di vita comune, di servizi pastorali, di gioco e di preghiera. In tutto ciò essi sono accompagnati da un gruppo di sacerdoti competenti, umili ed appassionati, capaci di sostenere e di spronare, di esortare in un confronto sincero e maturo, di aspettare con pazienza i passi di ciascuno e di porre traguardi impegnativi, capaci e disposti a prendere sul serio il valore e le caratteristiche di ciascuno dei seminaristi.

Trovo consolante l’attenzione che gli educatori del Seminario stanno ponendo sulla dimensione delle qualità umane che debbono contraddistinguere i candidati al sacerdozio ministeriale, per farli giungere ad essere preti nella nostra Chiesa. Trovo consolante che vi sia al cuore della nostra Diocesi questa comunità educativa che, assieme al Signore Gesù Cristo, scommette sull’umanità: il Dio fatto uomo è il maestro e il compagno di strada che permette alla nostra umanità di svilupparsi e di fiorire, di ritrovarsi in pienezza facendosi dono. Cristo ci svela il mistero del Padre, dell’amore infinito di Dio e così “svela anche pienamente l’uomo a se stesso” (Gaudium et spes, 22). Se vogliamo diventare pienamente noi stessi - ciò per cui siamo stati voluti e creati - ci dobbiamo ritrovare nello sguardo di Gesù, in lui che è davvero l’uomo nuovo. Lui ci mostra come potremmo essere se ci arrendessimo all’amore. In Seminario i giovani, assieme ai loro educatori, sono alla scuola di Gesù, scuola di vita e di relazioni, ancor prima che di idee e di competenze. I giovani in formazione mettono a disposizione del Signore e della Chiesa la loro umanità, per poter diventare guide e pastori in una Chiesa popolo di Dio, “testimone viva di verità e di libertà, di giustizia e di pace” (preghiera eucaristica V/C), che aiuti il nostro tempo a ritrovare sentieri di umanità e di vita vera.

Sono belle, serie e gioiose le comunità che compongono il nostro Seminario, dai ragazzi fino ai giovani più vicini all’ordinazione sacerdotale, passando per la comunità giovanile e per quella vocazionale: hanno bisogno della nostra preghiera, del nostro sostegno e della nostra amicizia. Noi tutti abbiamo bisogno di loro. Insieme abbiamo bisogno di comunità cristiane e di preti che conoscano, amino e accompagnino la vita delle persone, che sostengano il compito del Seminario e che invitino sempre di nuovo altri giovani a venire a vedere quanto possa essere bella e vera l’avventura cui li chiama il Signore.

 

 

 


Fonte: Vescovo Michele Tomasi in La Vita Del Popolo

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