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Perché San Pio X ha permesso che i bambini piccoli ricevessero la Santa Comunione?

Per molti secoli, l'Eucaristia era riservata esclusivamente agli adulti

Clonmel SS Peter and Paul Church East Aisle Window 10 Saint Pius X Detail EucharistClonmel (Contea Tipperary, Irlanda): Chiesa SS Pietro e Paolo, finestra 10, navata est, dettaglio.

Alle origini della Chiesa cattolica, i bambini erano i benvenuti alla mensa eucaristica, e la loro partecipazione alla ricezione della Santa Comunione era permessa. Era una pratica comune dare ai bambini la Prima Comunione insieme ai sacramenti del Battesimo e della Confermazione. Col tempo, però, la Chiesa cattolica romana ha separato i tre sacramenti dell’iniziazione, amministrandoli in momenti diversi della vita del fedele. La maggior parte delle Chiese orientali, invece, ha mantenuto la tradizione precedente di permettere che i bambini ricevessero l’Eucaristia.


All’inizio del XX secolo, enfatizzando il desiderio che chi riceva la Comunione comprenda – almeno per quanto è umanamente possibile – il grande mistero della trasformazione del pane e del vino nel Corpo e nel Sangue di Cristo, la Chiesa ha riservato la Comunione agli adolescenti e agli adulti. Ai bambini piccoli era proibito di avvicinarsi all’altare.


Papa Pio X ha cambiato le regole, decretando che i bambini “nell’età della ragione” (verso i sette anni) potessero ricevere l’Eucaristia. Il Pontefice ha spiegato perché aveva abbassato il limite di età, basandosi sul fatto che Gesù ha sempre valorizzato molto i bambini:

“Di qual affetto particolare abbia Cristo sulla terra amato i bambini, ne fan chiara testimonianza i sacri Evangeli, dai quali si apprende com’Egli gioisse di trovarsi in mezzo a loro, come usasse imporre su di loro le mani, stringerli al seno e benedirli, mal sopportando che venissero respinti dai suoi discepoli, cui diresse quelle gravi parole: «Lasciate stare i piccolini e non impedite loro che vengano a me; imperocchè di tali è il regno dei cieli»”.


Rafforzando la realtà dell’innocenza e della vicinanza di Dio ai figli, Pio X ha scritto:

“Invero, non apparisce nessuna buona ragione, perché, mentre anticamente si distribuivano i frammenti delle Sacre Specie ai bambini anche lattanti, si debba ora esigere una preparazione straordinaria da fanciulli, che hanno ancor la fortuna di possedere il candore della prima innocenza, e che a cagione delle tante insidie e pericoli dell’età presente, han grandissimo bisogno di quel mistico cibo”.


Il Pontefice aggiungeva che abbassando l’età per la Prima Comunione sperava di far sì che

“i fanciulli fin dai teneri anni sieno a Cristo strettamente congiunti, vivan della sua vita e trovino in lui una difesa contro i pericoli della corruttela”.


I bambini hanno un posto speciale nel cuore di Gesù, e ci ispirano ad avere una fiducia pura nel nostro Padre Celeste. In un certo senso, sono già uniti a Dio da piccoli. Non sono stati corrotti dal mondo e non conoscono le tentazioni del peccato. Pio X sperava che permettendo che i bambini piccoli ricevessero la Santa Comunione mantenessero l’innocenza battesimale nella loro vita adulta e rimanessero accanto a Gesù.


L’obiettivo del Papa era quello di dare loro la possibilità di ricevere la Sacra Comunione più spesso possibile, mantenendosi uniti a Gesù, che li avrebbe stretti al cuore.

 

 

 


Fonte: Philip Kosloski in Aleteia

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