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Peregrinatio, celebrazione conclusiva con Card. Parolin: «San Pio X pacifista ante litteram»

Sacerdoti in venerazione 15 10 2023

Un’esperienza, quella della Peregrinatio Corporis di San Pio X, che la comunità di Riese Pio X farà fatica a dimenticare. Per la prima volta nella storia della Chiesa, è stato realizzato un evento di questo tipo con tappe che hanno coinvolto diverse comunità religiose.

Ieri, domenica 15 ottobre, al Santuario della Madonna delle Cendrole, c’è stata la solenne celebrazione eucaristica presieduta da Sua Eminenza il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato Vaticano. All’inizio della messa sembrava che stesse per piovere: i fedeli hanno aperto gli ombrelli e indossato dei k-way per proteggersi, ma alla fine non è scesa nessuna goccia e c’è chi ha parlato di “un nuovo miracolo” del Santo.

“Papa Francesco – ha detto il Cardinale Parolin nell’omelia -, aderendo alla richiesta di Monsignor Michele Tomasi, ha voluto concedervi di poter venerare così da vicino le spoglie mortali del Papa santo: qualcosa di ‘misterioso e di lieto‘ che può e deve avvenire anche oggi nelle nostre famiglie, nelle nostre parrocchie, nei nostri paesi e nelle nostre città; qualcosa di ‘soprannaturale‘ che può e deve rifluire nelle nostre menti e nei nostri cuori, affinché – come diceva Papa Giovanni XXIII – maturino ‘frutti di interiore rinnovamento per molte anime'”.

“Pio X fu un innamorato di Dio – continua -, un innamorato della sua Parola e del Vangelo di Gesù, che voleva da tutti conosciuto nel Catechismo; un innamorato di Gesù nell’Eucaristia, a cui tutti convocava; un innamorato dei poveri, per i quali si privava perfino del nutrimento quotidiano per sostenerli, per alleviarne le miserie, per soccorrerne le necessità vitali. Primato e conoscenza di Dio: è sicuramente questo il principale e originario elemento che lo contraddistingue”.

“Fratelli e sorelle – prosegue -, qui convenuti da ogni angolo del Trevigiano e del Veneto: venerare i resti mortali di Papa Pio X vuol dire riconoscere la sua testimonianza di uomo di fede, di uomo centrato in Dio, di uomo che ricercava Dio. Vuol dire riconoscere che Dio è grande nei suoi santi; che Dio è la vera riuscita di quanti lo seguono, è la pienezza di vita e di gioia per quanti si abbandonano a Lui”.

Il Segretario di Stato Vaticano ha ricordato anche il suo profondo amore per la pace e il rifiuto della guerra.

“Già nel 1911 – ha sottolineato -, mentre non pochi italiani e anche uomini di Chiesa furoreggiavano a favore della guerra in Libia, che si protrasse dal settembre 1911 all’ottobre 1912, si pubblicò su L’Osservatore Romano (20 e 30 ottobre 1911) un comunicato chiarissimo col quale la Santa Sede e il Papa esprimevano aperto scetticismo per una tale campagna militare, che era anche strumentalizzata come pretestuosa guerra di religione, e si invitò quel clero che si prestava a benedire l’imminente azione bellica nel Mediterraneo, a mantenersi in posizioni più moderate e meno interventiste, nonostante lo scrosciare di consensi alle armi da parte di imprenditori, industriali, politici ed intellettuali”.

“Possiamo dire – conclude -, senza lasciarci minimamente catturare da schemi ideologici che ci fraintendano, che Pio X fu un pacifista ante litteram, pacifista non per scelta politico-ideologica, ma per coerenza di cristiano, dando così avvio a quella posizione della Santa Sede di equidistanza da tutti i belligeranti che diverrà dopo di lui la costante caratteristica dei pontificati del ‘900 fino ad oggi”.

Riese attendeva questo evento da decenni, preparandosi a lungo per dare il “bentornato” al proprio compaesano attraverso una fitta rete di opere pubbliche, culminate con il restauro conservativo della casa museo di Bepi Sarto. 

Tra gli eventi di spicco meritano di essere ricordate la visita degli amministratori locali di oltre 60 Comuni all’urna del corpo di Papa Pio X (hanno sfilato lungo il percorso della Peregrinatio per giungere al Santuario delle Cendrole) e l’ultima processione con la messa presieduta dal vescovo Michele Tomasi e animata dai vicariati della Diocesi.

Sabato pomeriggio, inoltre, erano presenti i rappresentanti dei Cavalieri del Santo Sepolcro con 50 tra cavalieri e dame. Da evidenziare anche l’impegno dei parrocchiani di Tombolo, che sono arrivati a piedi da casa loro sabato pomeriggio, in un vero e proprio pellegrinaggio tra le strade che un tempo Bepi Sarto percorreva con il carretto o a piedi. 

Nella notte di ieri l’urna con le reliquie è partita per Padova, mentre oggi, lunedì 16 ottobre, alle ore 20.45 la Chiesa parrocchiale di Riese Pio X ospiterà il viaggio nella musica organistica italiana tra ‘800 e ‘900 per il concerto di chiusura della Peregrinatio Corporis con l’organista Nicola Cittadin (evento a cura del Conservatorio Agostino Steffani).

 

 


Fonte: Andrea Berton in QdPNews

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